Microcredito: come cambia la normativa nel 2024

04/01/2024

Il panorama del microcredito in Italia si è recentemente arricchito di importanti novità grazie al Decreto Ministeriale n. 211 del 20 novembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2023. Questo decreto ha introdotto significative modifiche per potenziare il supporto finanziario ai lavoratori autonomi e alle micro-imprese, aprendo nuovi orizzonti nel settore.

Ampliamento dei limiti di finanziabilità


Una delle principali novità riguarda i limiti di finanziabilità. Ora, i finanziamenti sono concessi nei limiti di 75.000 euro per ciascun beneficiario, a meno che gli operatori del microcredito non decidano di concedere finanziamenti alle società a responsabilità limitata ordinarie(srl) garantiti da garanzie reali, in tal caso l'importo massimo è pari a 100.000 euro. Questo ampliamento dei limiti offre maggiore flessibilità e accessibilità.

Inoltre, il decreto stabilisce che l'importo dei finanziamenti erogati ad ogni soggetto non può oltrepassare il limite del 10% del capitale sociale, ovviamente al netto delle perdite, come da ultimo bilancio. Questa misura promuove una distribuzione più equa delle risorse e sostiene la crescita economica a livello locale.

Il finanziamento passa da 7 a 10 anni di durata massima, consentendo ai beneficiari di pianificare investimenti a lungo termine e di gestire il rimborso in modo più agevole. Questa modifica offre maggiore stabilità finanziaria e favorisce la realizzazione di progetti a lungo raggio.

Le società a responsabilità limitata diventano soggetti elegibili al microcredito. Si tenga in considerazione che in questo caso e solo in questo, sarà possibile richiedere anche garanzie reali e non esclusivamente personali.

Non è più previsto, inoltre, il credito frazionato ma si potranno erogare gli importi deliberati in un'unica tranche.

Rafforzamento del controllo sulle garanzie dei confidi


Il decreto stabilisce chiari limiti per le garanzie offerte dai confidi. Gli operatori del microcredito non possono più affidarsi a consorzi o fondi di garanzia che coprano il rischio di credito in una percentuale superiore all'80% di ogni finanziamento concesso. Per le operazioni di importo superiore a 50.000 euro, questa percentuale scende al 60%. Questa misura ha lo scopo di limitare il rischio finanziario e promuovere una maggiore responsabilità nell'assegnazione dei finanziamenti.


Diversificazione delle finalità dei finanziamenti per stimolare lo sviluppo


Un aspetto cruciale di queste riforme è la diversificazione delle finalità dei finanziamenti. Oltre all'acquisto di beni e servizi, i finanziamenti possono ora essere utilizzati per la retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori. Inoltre, sono previsti finanziamenti per corsi di formazione volti ad elevare le competenze professionali e gestionali dei beneficiari.

Chi è escluso dalle opportunità di finanziamento?


Alcuni soggetti rimangono esclusi dalla possibilità di ottenere finanziamenti. Tra questi figurano lavoratori autonomi o imprese individuali con più di 5 dipendenti, società di persone, srl o società cooperative che presentano oltre i 10 dipendenti (non soci).

Infine viene eliminato il vincolo dei cinque anni di P.IVA per le aziende che richiedono il limite inerente all'attivo patrimoniale, i ricavi al lordo e il livello di indebitamento. In conclusione, il Decreto 211/2023 rappresenta un'importante pietra miliare per il supporto alle micro-imprese in Italia. Queste nuove opportunità finanziarie offrono una solida base per la crescita economica e lo sviluppo delle piccole realtà imprenditoriali italiane. Per ulteriori dettagli o assistenza nella gestione del microcredito, siamo a vostra disposizione per aiutarvi a massimizzare le vostre potenzialità imprenditoriali e a raggiungere i vostri obiettivi finanziari nel 2024.

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